Recensione film “Foxtrot – La Danza del Destino” per la regia di Samuel Maoz
ANIME IN CERCA DI IDENTITÀ
In casa Feldmann, famiglia borghese con un figlio al fronte, si consuma un lutto purtroppo contemplato nell’incertezza permanente d’Israele, ma è una tragedia transitoria, e di più non si può dire senza svelare il colpo di scena a 20 minuti dall’inizio. Nelle intenzioni di Maoz (Leone d’oro 2009 con “Lebanon”) è il 1° capitolo di una sorta di poema della “patria sospesa”, sulla guerra, sulla vita, sul senso. 2° capitolo: i turni dei soldati in un posto di blocco nel deserto introducono un destino stupido, inscritto nella tragedia dei Feldman, a ricordarci, col 3° capitolo sul passato del capofamiglia, un’intimità individuale e collettiva appesa
al “forse”, al “quando”.
Il ballo del titolo è un enigma piacevole da scoprire. Un po’ formalista, teoremico, ma efficace. Leone d’Argento a Venezia. Divide.
Silvio Danese
Titolo originale: Foxtrot
Nazione: Israele, Germania, Francia, Svizzera
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 113′
Regia: Samuel Maoz
Cast: Lior Ashkenazi, Sarah Adler, Yonatan Shiray, Gefen Barkai, Dekel Adin, Shaul Amir, Itay Exlroad, Danny Isserles, Itamar Rotschild