Fiori ciechi
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il laboratorio. Andava a sbattere qua e là. Non sono riuscita a salvarla. Neppure Remo è riuscito a trovarmi un libro che insegnasse a riattaccare la testa alle tartarughe. Eppure Remo ha tantissimi libri… L’infelice è durata un mese, poi è morta, credo di fame, visto che respirava dalla pelle. L’ho seppellita in giardino con tutto il carapace. Non era neanche tanto vecchia come testuggine. A occhio e croce poteva avere cento-cinque anni…» «…Mi piace salvare animali e raccogliere oggetti. Ne ho scoperto tanti a spasso nella storia e li ho am-mucchiati dentro 515 stanzette. Un periodo ne facevo pure commercio. Avevo una bella bottega proprio nella piazza principale della città… Acqua passata… Del resto vendevo poco. I miei oggetti non sono stati capiti… Giusto il mio amico Fox sapeva apprezzare… Pazienza! Di questi tempi la gente preferisce i fuochi artificiali di Monsieur Soleil, che, detto tra noi, non è neppure francese. Pazienza! Io volevo e voglio ancora oppormi all’irreversibilità del tempo imbrigliando il ricordo… Sapete, ad esempio, cos’è il “precinema”?». Mentre mi domanda questo prende un bicchiere iua e ci butta dentro una pietra. Mi invita a bere. Ci guardiamo, perplessi. «Bevi! Non vedi quanti occhi hai?». «Occhi?». «Osserva, le bolle d’aria attorno alla pietra… Sono •echi di capra che ti portano sfortuna». «Occhi di capra?». Occhi di gente che ti vuol male». «Ah». 69 |
Titolo: Fiori ciechi
Autore: N. Antonietta Pinna
Editore: Annulli
Collana: Narrazioni
Prezzo: € 9.00
Data di Pubblicazione: 2012
ISBN: 8895187350
ISBN-13: 9788895187358
Pagine: 144
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea