Figli di uno schizzo
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Coerente con i suoi pensieri, quasi non accusa il colpo. Non sfiora neanche da lontano le bassezze di chi cerca meriti che non ha. Per lui non esistono organigrammi, esistono persone, e quelle possono essere grandi o piccole, immense o meschine al di là dei ruoli che rivestono nella società.
Non riesce a odiare i suoi amici: non possono essere così cattivi, avranno preso qualche svista, capito una cosa per un’altra.
Non si abbassa dove l’anima non arriva. Riesce addirittura a essere propositivo: «Stasera andrei a ballare. Che ne pensi?» chiede a Marco.
«Io preferisco stare qui a bere. Non ho voglia di muovermi. Guarda chi sta arrivando» e indicando Anna continua «dimmi la verità, ti piace?»
«Tu cosa pensi?»
«La trovi bella, ti tira?»
«È la più bella dell’albergo. La più avvenente di Cesenatico. La più bella di tutta la Romagna» per un istante si ferma a ridere e poi continua «hai visto? Sto peggiorando… sparo cazzate anche senza fumare!»
Marco insiste: «Anche se non lo ammetti si vede da lontano un miglio che ti piace».
«Trovi?»
«Perché non glielo dici? Visto che lei non aspetta altro».
«Non mi va di prometterle l’eternità. Dall’eternità preferisco ritornare qui, dietro questo long drink».
«Già, certo, dimenticavo l’eternità. Scusami se non riesco a essere profondo come lo sei tu».
Leggera come una piuma portata dal vento, li raggiunge Anna e si siede tra loro due.
Quella leggiadra presenza riesce a mettere in moto tutte le cellule di Michele più di quanto abbia fatto un pomeriggio di critiche e pettegolezzi.
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Titolo: Figli di uno schizzo
Autore: Giuseppe Bianco
Prezzo copertina: € 14.00
Editore: Homo Scrivens
Collana: Direzioni immaginarie
Data di Pubblicazione: luglio 2017
EAN: 9788832780109
ISBN: 8832780100
Pagine: 169