Recensione libro “Shaft tra gli ebrei” di Ernest Tidyman
La scrittura creativa e pirotecnica di Ernest Tidyman ricostruisce in questo secondo capitolo della saga di Shaft,(uscito nel 1972 e quì riproposto dai tipi di Big Sur) la New York degli anni settanta piena di pathos e musica funk, di una estetica Tarantiniana (ben descritta nel film Jackie Brown…) di un sapore veramente alternativo con un montaggio cinematografico e con dentro il Miles Davis di “On the Corner” e il corpo statuario di Darine Stern (la prima modella di colore nuda su Playboy). Questo ed altro. Ernest Tidyman, scrittore e romanziere di grande attualità disegna una storia noir-Blaxploitation con molti dedali afroamericani e multiculturali, donne bianche bellissime, (“…nella penombra si contorceva nel tentativo di vedersi la nuca allo specchio.”) un gruppo di ebrei a caccia di diamanti, tra poliziotti corrotti, insaziabili amori illeciti, pallottole vaganti e una somma per John Shaft di mezzo milione di dollari…da accaparrare! Nulla è al posto giusto e un armonioso susseguirsi di eventi porta il protagonista alla soluzione più ‘brillante’ tra surreali personaggi e una gustosa america che è un biglietto da visita per moderati e impertinenti neo hipster decisamente black. Un viatico spassoso per chi è in cerca di emozioni cinematografiche e spassose storie sulle orme di Elmore Leonard.
Giuseppe Maggioli
Titolo: Shaft tra gli ebrei
Autore: Ernest Tidyman
Prezzo copertina: € 15.00
Editore: Sur
Collana: BigSur
Traduttore: Capriolo E.
Data di Pubblicazione: gennaio 2017
EAN: 9788869980527
ISBN: 8869980529
Pagine: 235