Equilibrista
In equilibrio su una corda tesa.
Sotto, precipizio.
Voragine d’un mondo che fagocita.
Troppi venti contrari ti sballottano.
Ad intaccar la corda, roditori voraci.
Affondi angosce, che dopo riemergono.
Bella la rosa che strappasti.
Rossa, come una ciliegia.
Denso di trasgressione il suo profumo.
Gocce scarlatte sulle mani scendono.
Tu, in bilico.
Volteggi, come carminio petalo nel vento.
A braccia aperte
Rondine che non vola.
Passi lenti, misurati, attenti.
Equilibrista ancora, senza rete.
Serenella Menichetti