Educatori senza frontiere. Diari di esperienze erranti
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Talvolta ho avuto paura di aprire troppo gli occhi di fronte a queste realtà lontane e di chiuderli quando la povertà, l’ingiustizia e l’incuria sono le nostre vicine di casa. Mi ha stupito trovare lo stesso tormento in una riflessione di Alberto Manzi. Mi sono appassionata ai suoi romanzi perché mi sono sembrati un modo sublime di denunciare la condizione delle persone che ha incontrato nel corso dei suoi viaggi. Per più di vent’anni si è recato in Sudamerica ogni estate. La sua esperienza è iniziata seguendo programmi di scolarizzazione ed è proseguita con un interesse profondo e attivo verso i problemi sociali e sanitari dei territori che lo ospitavano. Perché debbo poi meravigliarmi? Queste baracche non le vedo anche alla periferia di Roma? Non le ho viste anche a Mi¬lano, a Torino, a Parigi? E allora? Mi meraviglio, forse, perché queste si chiamano favelas o bidonville? O perché le nostre baracche sono più accoglienti, più ariose? (Manzi, 2007, p. XXII) La seduzione dell’esotico può trarci in inganno, quando siamo in Paesi lontani e cosi diversi dal nostro. Dacia Maraini, cresciuta tra Italia e Giappone, ha capito fin da bambina che «l’esotismo è relativo e quindi legato alla variabilità dei punti di vista» (Maraini, 2010, p. 11). Il suo viaggiare ha quindi preso il peso di una consapevolezza diversa, rivolgendosi alla ricerca e alla conoscenza dell’altro «senza addolcimenti e vaghezze» (Maraini, 2010, p. 11). 69 |
Titolo: Educatori senza frontiere. Diari di esperienze erranti
Editore: Centro Studi Erickson
Collana: Capire con il cuore
Data di Pubblicazione: Maggio 2013
Prezzo: € 14.00
ISBN: 8859002850
ISBN-13: 9788859002857
Pagine: 162
Reparto: Educazione e Formazione > Didattica > Educazione inclusiva