Odo la voce silenziosa della
notte caduta, aggrappata ad un orlo
di luna che leva e l’eremo taglia
all’orizzonte
d’oro abbigliata d’un cerchio d’argento
incastonata perla nell’oscuro
muta,pallida,cosmonauta amica
di sofferenza
laddove offuscamento sale lesto
con un sommesso bisbiglio di vento
che allontana gli abbagli nel pantano
mio solitario
Dov’era l’anima? dal suo destino
eclissata,ritratta per leccare
solitaria imbarazzo di ferite
a lei inferte
sotterfugio nei drappi scoloriti
al tocco di ghirlande già appassite
Dov’è il mio io? Dov’è se di risposte
son mendicante?
Katia Ciarrocchi