Recensione film “Disobedience” per la regia di Sebastián Lelio
UN AMORE DIVERSO TRA DIO E PASSIONE
Essere lesbiche nella comunità ebraica ortodossa britannica. Più o meno c’è da aspettarsi come funziona: emigrata, emancipata fotografa a New York, Ronit torna per i funerali del padre, rabbino capo a Londra, ritrova l’amore d’adolescenza Esti, sposata, e affronta denuncia e condanna per risorta insana passione. Conta il come. Le due Rachel, Weisz e Mc Adams, fanno davvero “drin” ogni volta che si scambiano uno sguardo e i primi piani di Lelio (l’argentino cileno di Gloria, premiato a Berlino) costruiscono la consorteria conflittuale dell’amor clandestino negli spazi un po’ oppressi della comunità conformista e ritualista. A che prezzo la libertà? Un altro tassello, riuscito, nella lista del cinema Lgbt destinato, da diversi anni ormai, a sollecitare attenzione, emancipazione, integrazione.
Silvio Danese
Titolo originale: Disobedience
Nazione: U.S.A.
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 114′
Regia: Sebastián Lelio
Cast: Rachel Weisz, Rachel McAdams, Alessandro Nivola, Allan Corduner, Nicholas Woodeson, Cara Horgan, Mark Stobbart, Sophia Brown, Bernardo Santos, Anton Lesser, Dominic Applewhite