Delitto imperfetto di Nando Dalla Chiesa


Delitto imperfetto. Il generale, la mafia, la società italiana
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biscono, ancora, le forme della « disparità di vedute » o della cortesia diplomatica.
Ma perché lo scontro è arrivato a un punto di « non ritorno »? Perché il potere mafioso si sente in pericolo mortale? Una prima risposta è ovvia: perché i suoi massimi rappresentanti locali hanno saputo da subito delle intenzioni di mio padre. Ma essa non è sufficiente. Mio padre poteva essere sconfitto in altro modo. Altre strade prima dell’assassinio erano percorribili, soprattutto se si tiene presente l’isolamento istituzionale in cui era stato lasciato. Certo, non può funzionare la tecnica dell’irretimento, del coinvolgimento, del ricatto. Ma ci sono altri piani, come si è visto, su cui scatenare l’offensiva. Perché non funzionano? E ancora. Mio padre aveva fatto riferimento, nelle sue intenzioni, a uno specifico gruppo di potere politico. Perché gli altri gruppi più compromessi anziché inserirsi nella situazione per trarne vantaggio si alleano con quel gruppo contro di lui, perché l’intero potere siciliano, quello reale, intendo, gli fa compattamente muro contro? Rispondere a questi interrogativi implica, per quanto possa sembrare didascalico, chiarire ora con un po’ di ordine il senso dello scontro che si è andato profilando in Sicilia.
Indipendentemente da ciò che sapeva sui singoli esponenti politici, indipendentemente dalle singole indagini che stava conducendo, mio padre sarebbe comunque diventato un bersaglio mortale per il potere mafioso. Perché egli portava un attacco a quel sistema di potere, lo aggrediva nella sua globalità, nei suoi nessi e meccanismi, oltre che nelle persone. Che a questo livello dovesse collocarsi l’azione antimafìosa, mio padre l’aveva esplicitamente ricordato al ministro degli Interni Rognoni, dissentendo da un modo tradizionale e « prefettizio », che sembrava stesse tornando in auge, di leggere il bilancio dell’azione dello Stato. Scriveva il 24 giugno: « Ben lungi dallo stimolare interferenze su competenze altrui, non si potrà responsabilmente affermare che, con la scoperta di taluni delitti eclatanti o con l’arresto di taluni responsabili, si sta combattendo la mafia: ciò potrà servire ad ossigenare l’emotività di una pubblica opinione meno accorta e potrà anche costituire motivo di soddisfazione per le forze dell’ordine che già operano con encomiabile entusiasmo, ma si sarà ben lontani dal redigere almeno una diagnosi su quanto oggi il

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Titolo: Delitto imperfetto. Il generale, la mafia, la società italiana
Autore: Nando Dalla Chiesa
Editore: Editori Riuniti
Collana: Primo piano
Prezzo: € 15.00
Data di Pubblicazione: Febbraio 2003
ISBN: 8835953464
ISBN-13: 9788835953463
Pagine: 288
Reparto: Politica e società > Politica > Fenomeni terroristici > Attentati politici

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