Recensioni: Dejanira Bada – Il silenzio di ieri


IL meraviglioso filo invisibile che lega amore e morte

Una vedova e il suo diario. Il marito, psichiatra, muore d’improvviso per un tumore a cinquantaquattro anni. Lei è un chirurgo e ha poco più di quarant’anni. Inizia a scrivere un diario per superare il dolore, proprio come il marito consigliava ai suoi pazienti. Scrive quello che prova, che sente, e lo scrive rivolgendosi a lui in prima persona. È come se fosse ancora con lei, gli parla, gli scrive tutto, cose che lui sa già, cose che non gli ha mai confessato prima.

Il prezzo da pagare per l’amore sicuramente è l’elaborazione del lutto quando si perde una persona che si ama, quando si è sicuri che mai più possiamo rivederla, toccarla, sentirla, solo respirarla.
Dejanira Bada in “IL silenzio di ieri” tratta della difficoltà nel lasciare andare che si è amato profondamente.

“Ti ho dato per scontato, come tutto il resto, e ora non rimangono che ombre, come la mia, che stanotte ho guardato sul marciapiede alla luce di un lampione. Sai che era la prima volta che guardavo la mia ombra? Ho un’ombra, e quando cammino, ogni tanto si scontra con quella delle altre persone. E sai che le vite delle persone stanno dietro a dei portoni e a delle finestre? Sai che nella piazzetta dietro casa, dove c’è l’edicola, quella dove compravamo il giornale la mattina, in mezzo all’aiuola c’è un albero alto e bellissimo? Sai che non l’avevo mai notato prima? Non fa pena? Ho un’ombra, le case hanno portoni e finestre con delle vite dentro, nell’aiuola c’è un albero, e me ne accorgo solo ora. Sono sempre stata troppo sommersa da me stessa, dal lavoro, anche prima d’incontrare te. Non permetterò più che accada, te lo prometto.”

L’elaborazione del lutto è una delle esperienze più personali che si possono compiere, un sentimento che la protagonista vive scrivendo un diario quotidiano, come a voler ricordare di non dimenticare la persona che si è amata e che inevitabilmente piano piano va sfumando nel ricordo del non vivere più la quotidianità nel suo evolversi in un futuro possibile.
La protagonista è chirurgo affermato, cresciuta in una famiglia fredda mai un abbraccio, un bacio, nemmeno sfiorarsi si poteva e forse proprio per questo che non ha mai voluto essere madre, o forse per assecondare il marito che non aveva “voglia di fare da padre a un altro individuo, dovevi già occuparti di me“.
Perde l’unico punto di riferimento, il compagno di una vita, e tutto nella sua di vita, due personalità totalmente opposte lei fredda e razionale quale chirurgo, lui comprensivo riflessivo quale psichiatra, due personalità che si completano; da sola lei si sente come privata di una parte fondamentale.

“C’è un disastro là fuori, ci combattevi ogni giorno, e non me ne accorgevo. Tu facevi la guerra, io apro solo corpi, e come un Dio arrogante curo solo quello che si può vedere e toccare. È che non c’è mai nessuno a ricordarmi che siamo tutti uguali, che siamo tutti semplicemente umani nati nudi e piccolissimi, esattamente come gli animali. Ce ne dimentichiamo troppo spesso. Fissarci bene in mente questa immagine potrebbe servire ogni tanto a mettere da parte la superbia, più che immaginarci tutti uguali a defecare seduti su un water. Come quando siamo tristi e ci dimentichiamo che tutti quelli che ci circondano sono figli come noi, e magari figli di rapporti senza amore, non consenzienti, di preservativi rotti, di ripicche, di tradimenti, di stupri, dell’incapacità di dire no, di obblighi, e che pochi, pochi davvero, sono figli dell’amore.”

Sicuramente un libro che fa riflettere, ma devo ammettere che a fine lettura a me ha lasciato dell’amaro in bocca… Forse perché molto l’ho vissuto sulla pelle e mi è mancata proprio la disperazione, il dolore, l’incapacità del riuscire ad andare avanti, anche solo respirare perché manca l’aria.
Nel complesso un libro che dona speranza.
La vita è maledettamente meravigliosa e vale sempre e comunque la pena di viverla… Nonostante tutto

“Ora, l’obiettivo non è dimenticarti, trovare il senso della vita o capire cosa ci sia dopo la morte; medito semplicemente per sentire meno la tua mancanza, per cercare di prendere sonno, e per provare ad arrivare al giorno della mia morte senza avere troppa paura.”

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

 

Titolo: Il silenzio di ieri
Autore: Dejanira Bada
Prezzo copertina: € 12.00
Editore: Koi Press
Data di Pubblicazione: 2017
EAN: 9788898313679
ISBN: 8898313675
Pagine: 164

 

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