Recensione: Dada Montarolo – Mixing


Un viaggio tra segreti e introspezione nel cuore di un bar d’albergo
Nella frenesia della vita moderna, spesso siamo circondati da una moltitudine di persone ma ci sentiamo soli nel nostro mondo interiore. È in queste situazioni che il bisogno di confidarsi con uno sconosciuto diventa un’attrazione irresistibile, Dada Montarolo, nel suo libro “Mixing”, ci trasporta all’interno del bar di un grande albergo, un luogo dove il tempo sembra rallentare e i segreti si intrecciano con i ricordi.
Il barman, il protagonista silenzioso di questa storia, è un osservatore attento e discreto. Durante la stagione che sta per concludersi, dodici clienti si siedono al suo bancone e gli chiedono un cocktail diverso, ma ciò che realmente condividono sono le loro storie più intime. Questi personaggi, in apparenza privilegiati, si aprono completamente davanti a lui, lasciando emergere le loro debolezze, sogni e segreti più profondi.
È nel bar che gli ospiti, avvolti dal tepore della stanza e dalla compagnia del barman, si sentono liberi di esplorare i recessi della propria anima. In questo microcosmo di conversazioni sussurrate e bicchieri tintinnanti, si crea un intimo rapporto tra lo sconosciuto e il narratore, un’opportunità di confrontarsi con se stessi senza la paura del giudizio.
In “Mixing”, le storie dei clienti si intrecciano, ognuna con un cocktail diverso, che funge da metafora delle loro esperienze e personalità. L’archeologo, svelando la scoperta di una terra misteriosa, mette in luce la nostra incessante ricerca di significato e la connessione tra passato e presente. Il giornalista, con una notizia sconvolgente in procinto di essere pubblicata, affronta l’eterna lotta tra la verità e il desiderio di mantenerla nascosta. Il campione sportivo, nel raccontare il motivo sconosciuto del suo ritiro, esplora la pressione e le aspettative che possono soffocare i sogni.
Attraverso le storie dei dodici clienti, “Mixing” ci sfida a considerare l’importanza di trovare un momento di silenzio nella frenesia della vita quotidiana, un momento in cui possiamo svelare i nostri pensieri più profondi senza la paura del giudizio. Questo libro ci ricorda che, a volte, il bisogno di confidarci con uno sconosciuto non riguarda tanto l’altro quanto noi stessi, offrendoci l’opportunità di guardare dentro di noi e di riscoprire ciò che davvero proviamo.
Un libro leggero che si legge benissimo sotto l’ombrellone.

Titolo: Mixing
Autore: Dada Montarolo
Prezzo copertina: € 16.50
Editore: GCE
Data di Pubblicazione: 3 marzo 2023
EAN: 9788831285414
ISBN: 8831285416
Pagine: 136

Citazioni tratte da Mixing di Dada Montarolo

«IL possesso» disse senza smettere di fissarmi «è l’unica strategia per sopravvivere. Se lei possiede, lei domina. Se si lasca possedere… lei è fregato» concluse, bevendo ancora. Un gesto veloce, sigillo imperioso all’editto appena proclamato. (pag 15)

Noi creiamo, noi distruggiamo e abbandoniamo. Per un’eternità fitta di attimi ci sentiamo Dio. E poi veniamo puniti per la nostra arroganza. E abbandonati. (pag 47)

Tempo fa uno scrittore famoso se ne uscì con una verità sacrosanta: “Un cretino è un cretino, due cretini sono due cretini, diecimila cretini sono una forza storica”. (pag 59)

Fare il giornalista non vuol dire creare la notizia. Vuol dire interpretarla, cavarne fuori il sangue che la tiene in vita, analizzarlo, pulirlo dalle scorie, mostrarne le malattie. Senza pietà e senza pudori. Sai cosa diceva Baudelaire? “Ogni giornale, dalla prima all’ultima riga, non è che un tessuto di orrori. Guerre, delitti, furti, oscenità, torture, delitti dei principi, delitti delle nazioni, delitti dei privati, un’ ubriacatura di atrocità universale.” (pag 103)

L’arte è anche un delirio nevrotico di splendido egocentrismo, non dovevo dimenticarlo. (pag 113)

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

 

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