Cotton Eye
Mi chiamano Cotton Eye,
suono in un bordello,
le mie pupille bianche
coprono il cielo che
c’è dentro me.
Mi chiamano Cotton Eye,
suono in un bordello,
sono il pianista negro
che fa blues .
Le mie note scivolano
come seta.
Sono note di luce
nella stanza rossa.
Mi chiamano Cotton Eye,
suono in un bordello,
sono un pianista cieco,
negro, amico e complice .
Mi chiamano Cotton Eye,
sento quello che hanno
nel cuore le ragazze mute,
le ” donnine allegre”
hanno imparato a dissimulare
malattie e dolore.
I clienti sempre uguali
fanno finta di divertirsi.
Quando suono torna il dolore
di vecchie frustate.
Maria Grazia Armone