Recensione film “Come un gatto in Tangenziale” per la regia di Riccardo Milani
DUE ITALIE A CONFRONTO
Parabola dei conflitti di classe e cultura aggiornata alla coatta e multietnica periferia di Roma versus borghesia intellettuale politica del centro (una dice «avanzi», l’altra «doggy bag»). Due Italie da talk show e reportage, due genitori in ambascia per il flirt dei figli tredicenni, ma siamo alla fotocopia dei motivi bianco/nero di “Indovina chi viene a cena”. Un po’ di profondità, dettagli e cinismo vero, no? Vittime di una sceneggiatura simpatica, ma blindata in cliché, Albanese abito, cravatta, cautela e gentilezza, asseconda un personaggio congeniale ma debole, Cortellesi, aggressiva iper tatuata, casa rosa e sorelle ladre, fa imitazione invece di un personaggio. Sketch in agguato anche nella scena madre del pranzo col marito ex detenuto (un poderoso Amendola). Meglio gli attori del film.
Silvio Danese
Titolo originale: Come un gatto in Tangenziale
Nazione: Italia
Anno: 2017
Genere: Commedia
Durata: 98′
Regia: Riccardo Milani
Cast: Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Claudio Amendola, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Simone De Bianchi, Alice Maselli