Prima visione: Cold war


Recensione film “Cold war” per la regia di Pawel Pawlikowski

AMORE OLTRECORTINA
Dopo Ida, candidato all’Oscar con la sua storia di cadaveri non eccellenti, ma innocenti, nella Polonia comunista anni ’60, Pawlikowski scava nella storia d’amore dei suoi genitori, lei cantante, lui musicista. ll bianco e nero e il formato 1:33 impongono anche qui un’immagine tetra ed evocativa, questa volta tra il Blocco Sovietico degli artisti di regime
e la Parigi esistenzialista del jazz borghese. Fughe dal regime, separazioni, rientri, ricatti, punizioni, tra ceffi controllori di partito e intellettuali “liberi” d’occidente, compongono una tranche-de-vie subordinata a una sentimento forte, romantico, un amore vittima della crudeltà politica, per sofferenza, incostanza, disorientamento, perdita d’identità. Qualche perplessità sul periodo parigino, ma è romanzo vivo. Premiato a Cannes.

Silvio Danese

Titolo originale: Zimna wojna
Nazione: Polonia
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 85′
Regia: Pawel Pawlikowski
Cast: Joanna Kulig, Tomasz Kot, Borys Szyc, Agata Kulesza, Cédric Kahn, Jeanne Balibar, Adam Woronowicz, Adam Ferency, Drazen Sivak, Slavko Sobin

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