Recensione film “Classe Z” di Guido Chiesa
NELL’AULA DEI PEGGIORI
Parafrasi poco verosimile, in forzata chiave di commedia, del dissesto scolastico, salvata dalla simpatia dei ragazzi che, cliché di cliché, a metà film finalmente diventano quasi-personaggi. Il titolo è la nuova collocazione dei peggiori di uno scientifico, ideona purista del preside per isolare gli irrecuperabili. Un giovane prof d’italiano cercherà l’inevitabile rivincita dei “diversi”. Dovrebbero riconoscersi gli scolari? I prof? I genitori? Il difetto è nel manico, la sceneggiatura, che si accontenta di voci da un fumetto per non turbare troppo e agganciare un po’ tutti. A volte, però, si coglie l’aria soffocante di un’aula imbottigliata dal rifiuto a crescere. Macchiette la commissione, tenero e improponibile il prof. Chiesa al servizio di Colorado Brand.
Silvio Danese
Titolo originale: Classe Z
Nazione: Italia
Anno: 2017
Genere: Commedia
Durata: 90′
Regia: Guido Chiesa
Cast: Andrea Pisani, Greta Menchi, Enrico Oetiker, Alice Pagani, Luca Filippi, Armando Quaranta, Francesco Russo, David Zheng, Johnny Zheng, Il Pancio, Roberto Lipari, Antonio Catania, Alessandro Preziosi