CineRecensione: Cineteca Milano MIC, ciclo dedicato al cinema espressionistico tedesco 2


L’Espressionismo tedesco è senza dubbio uno dei momenti più alti nella storia non solo della settima arte, ma anche della creatività artistica del XX secolo. In coincidenza con gli anni della Repubblica di Weimar e della sua straordinaria libertà creativa, prima del tragico avvento del nazismo, che conculcò anche la  libera produzione dell’arte, dal 1918 al 1993 si sviluppò una straordinaria parabola nel cinema tedesco, con una serie di grandi film, alcuni dei quali autentici capolavori, come nel caso de Il gabinetto del Dottor Caligari, allucinata e spaesante storia, di Robert Wiene, Nosferatu il vampiro – capostipite di un genere – di Friedrich Wilhelm Murnau, Golem di Paul Wegener, M. Il mostro di Düsseldorf e il visionario Metropolis del sommo Fritz Lang.
Un bianco e nero affascinante, luci e ombre pittoriche, nella magia del muto, con un profluvio di emozioni legate alla sapienza formale delle immagini e all’attentissima costruzione delle storie, che rivivrà nel ciclo dedicato, dal 4 giugno all’11 luglio, dalla Cineteca Milano MIC (viale Fulvio Testi 121, Milano Bicocca; info www.cinetecamilano.it): diciotto, piccoli o grandi, classici proposti in edizioni sovente restaurate e con la perla dell’accompagnamento musicale dal vivo nella proiezione domenicale delle ore 18.
Si parte venerdì 4 giugno (ore 18) con Berlino sinfonia di una grande città/Berlin-Die Sinfonie der Großstadt (Walther Ruttmann, Germania, 1927, b/n, 55’, sonorizzato). “Un caleidoscopio di scene urbane in un poema sinfonico-visivo che oscilla tra immagini astratte e brevi quadri di vita quotidiana, colti con rapidi stacchi di montaggio”.
A seguire il giorno dopo (ore 17,30) La via senza gioia (L’ammaliatrice)-Die Freudlose Gasse (Georg Wilhelm Pabst, dal romanzo di Hugo Bettauer, Germania, 1925, b/n, muto, didascalie italiane, sonorizzato, edizione restaurata). “Vienna, primo dopoguerra. In via Melchior, vicino a una macelleria c’è un negozio di abiti che in realtà è la copertura di un bordello. Una giovanissima e irriconoscibile Greta Garbo nell’ultimo film girato in Germania prima della partenza per Hollywood”. Una pellicola con la non ancora Divina per eccellenza, al suo passo d’addio dall’Europa, in una trama di estrema suggestione. Da segnalare in questo film la presenza dell’altra stella Asta Nielsen.
Domenica 6 giugno (ore 18) sarà la volta de Il gabinetto del Dottor Caligari-Das Kabinett des Dr. Caligari (Robert Wiene, Germania, 1920, b/n, 71’, muto, didascalie italiane, sonorizzato). Qui siamo nella leggenda… “Due pazienti in una casa di cura. Uno di loro, Franz, racconta la sua terribile esperienza con Caligari, sorta di folle mago-ipnotizzatore dagli istinti criminali”. Inquietante. Forme aguzze, torturanti, come in un delirio. E un finale aperto, molto aperto.
Venerdì 11 giugno (ore 17,30) toccherà a Il gabinetto delle figure di cera-Das Wachsfigurenkabinett (Paul Leni, Leo Birinski, Germania, 1923, b/n, 75’, muto, didascalie italiane, sonorizzato). “Uno scrittore viene ingaggiato dal proprietario di un museo delle cere per animare attraverso tre storie altrettante statue esposte nel museo. Un film significativo per l’espressionismo tedesco in cui emergono i tratti fantastici e onirici del movimento.”
Sabato 12 giugno (ore 18) tocca al grande Lang con I Nibelunghi-Prima parte: la morte di Sigfrido (Fritz Lang, ispirato al poema epico La canzone dei Nibelunghi, Germania, 1924, b/n, 150’, muto, didascalie italiane, sonorizzato). “Sigfrido, figlio del re Sigismondo, parte per un viaggio per chiedere la mano della bellissima Crimilde. Durante il percorso affronta molte prove e dimostra così il suo coraggio, ma Brunilde, sconfitta da Gunther grazie all’aiuto di Sigfrido, lo vuole morto.”
Domenica 13 giugno (ore 18) entra in scena una figura che è un topos.. Nosferatu il vampiro-Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens (Friedrich Wilhelm Murnau, tratto dal romanzo Dracula di Bram Stoker, Germania, 1922, b/n, 94’, muto didascalie italiane).
“Un uomo, Hutter, si reca nei Carpazi per una transazione commerciale con il conte Orlok. Ospite nel castello del conte, scopre ben presto che questi è un vampiro che da secoli terrorizza la regione”. La vicenda è più che nota.
In successione: venerdì 18 giugno (ore 18) Faust-Faust, eine deutsche Volkssage
(Friedrich Wilhelm Murnau, tratto da Goethe, Marlowe e dal Volksbuch tedesco, Germania, 1926, b/n, 106’, muto, didascalie italiane, sonorizzato; sabato 19 giugno (ore 18)
I Nibelunghi-Seconda parte: la vendetta di Crimilde (Fritz Lang, ispirato al poema epico La canzone dei Nibelunghi, Germania, 1924, b/n, 128’, muto, didascalie italiane); domenica 20 giugno (ore 18)  Il Golem-Come venne al mondo/Der Golem, wie er in die Welt kam
(Paul Wegener, Carl Boese, dal romanzo di Gustav Meyrink, Germania, 1920, b/n, 85’, muto, didascalie italiane). “La storia del Gran Maestro Low, capo di una comunità ebraica scacciato dall’imperatore perché accusato di stregoneria. Per riabilitarsi Low costruisce il Golem, gigante d’argilla che egli riesce ad animare servendosi di formule magiche. Ma la creatura sfuggirà al suo controllo.” Venerdì 25 giugno (ore 18) L’inafferrabile (Spione) (Fritz Lang, Germania, 1928, b/n, 130’, muto, didascalie italiane, sonorizzato); sabato 26 giugno (ore 18) un’incursione fantascientifica con Una donna nella luna-Frau im Mond (Fritz Lang, dal romanzo omonimo di Thea von Harbou, Germania, 1929, b/n, 95′, muto, didascalie italiane, sonorizzato, edizione restaurata). “Quattro uomini, una donna e un bambino partono con un razzo alla volta della luna, che si scopre essere un enorme giacimento d’oro. I primi tentativi di accuratezza scientifica al servizio di una storia sentimentale sulle nefaste conseguenze dell’avidità umana”.
Nel segno del mistero, domenica 27 giugno (ore 18), Ombre ammonitrici/Schatten-Eine Nächtliche Halluzination (Arthur Robison, Germania, 1923, b/n, 35mm, muto, Edizione restaurata). “Un giocoliere ambulante giunto in un castello si esibisce in uno spettacolo di ombre cinesi durante il quale ipnotizza i convitati e ne “rapisce” le ombre facendo loro compiere azioni violente dettate dalla passione e dalla gelosia.”
E torna l’immenso Lang venerdì 2 (ore 18) e sabato 3 luglio (ore 17,30), rispettivamente con  Il dottor Mabuse-Prima parte: Il grande giocatore-Un quadro dell’epoca)
(Fritz Lang, tratto dal romanzo omonimo di Norbert Jacques, Germania, 1921-22, b/n, HD, 154’, muto, didascalie italiane, sonorizzato) – “prima puntata della saga del dott. Mabuse, sorta di scienziato ipnotista e criminale senza scrupoli, che conduce i suoi loschi traffici nel torbido mondo delle bische clandestine. Fra le sue vittime il giovane rampollo di una ricca famiglia di industriali che finirà ucciso per ordine del diabolico dottore –
e con M, il mostro di Düsseldorf (Fritz Lang, Germania, 1931, b/n, 117’, v.o. tedesco sott. it.) – “Un maniaco assassino terrorizza una città tedesca circuendo e uccidendo bambine. La polizia brancola nel buio e, non sapendo che pesci prendere, intensifica i controlli mettendo in difficoltà il mondo della malavita.”
Domenica 4 luglio (ore 18) l’ambigua intensità di… Lulù-Il vaso di Pandora/Die Büchse der Pandora (Georg Wilhelm Pabst, dai drammi Lo spirito della terra e Il vaso di Pandora di Frank Wedekind, Germania, 1928, b/n, 35mm, 120’, muto didascalie italiane)
“Lulù, giovane e bella fioraia con ambizioni da ballerina, intrattiene rapporti ambigui e altalenanti con una serie di uomini, tutti magneticamente attratti dal suo fascino.”
Con L’evaso della Guiana (Der Sträfling von Cayenne) (Leo Lasko, Germania, 1921, b/n, 60’, sonorizzato, edizione restaurata), venerdì 9 luglio (ore 18), si è in pieno clima(x) formale espressionistico… “Il lungo processo di redenzione dell’evaso Giorgio Tellier, detto Pugno di Ferro, capo di una famigerata banda di malfattori. Lo spirito cupo del film è rafforzato dall’evidente influenza dell’avanguardia espressionista coeva. Le movenze, lo sguardo torvo del protagonista, la macchina da presa che insiste sui primi piani di certi personaggi, evidenziano lo stile con cui il cinema espressionista ha restituito l’angoscia di una società che già presentava i germi del Male di lì a venire.”
Si chiude – e non poteva essere diversamente –  con Lang: sabato 10 luglio (ore 18) e domenica 11 luglio (ore 18) Il dottor Mabuse-Seconda parte: Nell’inferno del crimine-Uomini dell’epoca (Fritz Lang, tratto dal romanzo omonimo di Norbert Jacques, Germania, 1921-22, b/n, 115’, muto, didascalie italiane, sonorizzato) e l’immaginifico Metropolis (Fritz Lang, Germania, 1926, b/n, 35mm, 147’, muto, didascalie italiane, edizione restaurata). “Nell’anno 2026 un gruppo di industriali governa il pianeta, relegando i lavoratori in un mondo sotterraneo, in cui subiscono ogni sorta di maltrattamento. Tuttavia, un androide dalle sembianze femminili li ispira alla rivolta.”
Ancora adesso ci si perde nelle futuristiche scenografie di Metropolis, empaticamente tesi nel contempo a coglierne il profondo messaggio sociale. Un assoluto capolavoro.
Un ciclo preziosissimo.

Alberto Figliolia

 

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