Recensione film “Logan. The Wolverine” di James Mangold
L’umanità del supereroe
Terzo, e ultimo, film biografico del più amato dei supereroi con super handicap (una decina tra sequel e spin-off). A pane gli artigli arrugginiti, Logan-Wolverine sopravvive, depresso e malaticcio, come autista. Deve risvegliare i poteri fino allo stremo quando una ragazzina di bestiale potenza entra nella sua vita in nome dei coetanei torturati e dominati da una organizzazione… Combinando le macerie degli X-Men al design di “Mad Max”, perfino con un’eco beckettiana nella demenza (speciale) del Professor X 90enne in sedia a rotelle, è un curato, coinvolgente western terminale non solo nelle scenografie: nell’immancabile velocità “action” di genere, c’è una fatica umana che illumina di tragico i protagonisti. Di qualità.
Silvio Danese
Titolo originale: Logan
Nazione: U.S.A.
Anno: 2017
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 135′
Regia: James Mangold
Cast: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Doris Morgad, Elizabeth Rodriguez, Stephen Merchant, Richard E. Grant, Dave Davis, Eriq La Salle, Mark Ashworth, Julia Holt, Elise Neal