Recensione film Che vuoi che sia, regia di Edoardo Leo
IL WEB, IL SESSO E IL PRECARIATO
Brutto segno, per il Paese, se il precariato ha avuto il tempo di diventare quasi un sottogenere della commedia italiana (dal prototipo “Tutta la vita davanti” al recente “Smetto quando voglio” e ora “In bici senza sella”). Simpatico, flemmatico, ma non banale a reinventare a volte le isterie del Nanni nazionale, Leo pilota (l’ha scritta) una “situation” di sopravvivenza metropolitana nel nuovo skyline di Milano, a partire dalla questione: da disoccupati, per 250mila euro lo fareste un porno con vostra moglie per abbonati sul web? Vedi alla voce: crowdfunding… Gli sposatamenti progressivi verso l’obiettivo hanno un credibile crescendo. Foglietta diverte divertendosi. Papaleo, zio in affitto, fa l’ago della bilancia. Pesano il trendy sociologico e il finale moralista.
Silvio Danese
Titolo originale: Che vuoi che sia
Conosciuto anche come:
Nazione: Italia
Anno: 2016
Genere: Commedia
Durata: 105′
Regia: Edoardo Leo
Cast: Edoardo Leo, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Bebo Storti, Marina Massironi, Massimo Wertmüller