Cinematografia: Ciclo dedicato dalla Cineteca Milano a John Ford


È sempre una meravigliosa arca di meraviglie la Cineteca Milano (Arlecchino o MIC che sia). Archiviata la serata futurista andata sugli schermi giovedì 2 marzo, in via San Pietro all’Orto 9, con Formidabile Boccioni (E. Zamparutti, P. Muscarà, F. Rado, Italia, 2022, 54’) Un documentario che omaggia e ricostruisce il percorso artistico di Umberto Boccioni a 140 anni dalla nascita. Il nastro della storia si riavvolge in un lampo e siamo nel 1927, quando le sue sculture vennero ridotte in polvere da Piero da Verona. Raptus di follia o un modo per impedire speculazioni post mortem? Il documentario tenta di dare una risposta a questa domanda.” – cui è seguita la proiezione del raro e prezioso Thaïs (A. G. Bragaglia. Italia, 1917, 35’), con l’accompagnamento dal vivo del pianoforte di Antonio Zambrini – “Vicenda sentimentale con tragico epilogo: protagonista un’affascinante contessa Thaїs, seduttrice di uomini, preferibilmente sposati, che porta alla totale rovina. Thaїs è l’unica pellicola sopravvissuta d’ispirazione futurista, di cui sfrutta la visionarietà grazie alle scenografie (ipnotiche, geometriche, simboliche) disegnate dal pittore Enrico Prampolini e che ispireranno l’espressionismo tedesco degli anni Venti. Il film è anche un’opera fortemente anticonvenzionale nei confronti del filone del melodramma italiano del decennio.”  – è la volta sino al 31 marzo di un magnifico ciclo western, per un totale di dieci film, di John Ford: Questione di orizzonti, il titolo della rassegna. E non poteva esservi miglior titolo se si pensa agli splendidi paesaggi e cieli della frontiera fordiana. Davvero in quelle pellicole il paesaggio assurge al ruolo di autentico personaggio: bellissimo, maestoso e crudele. E il cielo stesso incombe, quasi soverchiando le minute figure umane che sotto di esse svolgono e dipanano le proprie storie individuali, sovente drammatiche se non tragiche, in un destino che pare avere il marchio dell’ineluttabilità.
Le pellicole in visione (al MIC, viale Fulvio Testi 121) saranno:
Drums Along the Mohawk-La più grande avventura (31 marzo, ore 15.30), tratto dall’omonimo romanzo di Walter D. Edmonds (USA, 1939, 104’, v.o. sott. it. Int.: Henry Fonda, Claudette Colbert) A ridosso della Guerra d’Indipendenza, un colono e sua moglie si trasferiscono nella valle dei Mohawk, trovandosi a combattere per la libertà del territorio. Prima pellicola a colori girata da John Ford e grande successo al botteghino.”
The Grapes of Wrath-Furore (29 marzo, ore 15,30), tratto dall’omonimo romanzo capolavoro del Nobel John Steinbeck (USA, 1940, b/n, 129’, v.o. sott. it. Int.: Henry Fonda, Jane Darwell). – “Dopo aver scontato la sua pena, l’ergastolano Tom Joad torna dalla sua famiglia, sfrattata a causa della Grande Depressione. Insieme intraprenderanno un viaggio verso la California. Vincitore del Premio Oscar per la regia e per la migliore attrice non protagonista (Jane Darwell).” Un film epocale, con un Henry Fonda superlativo.
Rio Grande-Rio Bravo (29 marzo, ore 17.45), tratto dal racconto Mission with No Record di James Warner Bellah (USA, 1950, b/n, 105’, v.o. sott. it. Int.: John Wayne, Maureen O’Hara). “In attesa di oltrepassare il confine tra Stati Uniti e Messico, un colonnello incontra dopo anni il figlio e la moglie, abbandonati durante la guerra civile. Il primo film girato dalla coppia Wayne/O’Hara e ultimo capitolo della trilogia dedicata da Ford alla cavalleria americana.”
Fort Apache-Il massacro di Fort Apache (30 marzo, ore 15.30), tratto dal racconto Massacre di James Warner Bellah (USA, 1948, b/n, 128’, v.o. sott. it. Int.: John Wayne, Henry Fonda, Shirley Temple). “Un generale, ora retrocesso a comandante di Fort Apache, cerca una rivalsa personale scatenando un violento scontro con gli indiani della zona. Rilettura del massacro di Little Big Horn in cui perse la vita il generale Custer e primo capitolo della trilogia dedicata da Ford alla cavalleria statunitense.”
The Fugitive-La croce di fuoco (28 marzo, ore 17.30), tratto dal romanzo The Power and the Glory di Graham Greene (USA, 1947, b/n, 104’, v.o. sott. it. Int.: Henry Fonda, Dolores del Rio). “Un prete, missionario in un paese dell’America Latina dove la professione della religione è proibita, deve fuggire da una morte certa. Il film è stato presentato in concorso alla nona Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto il Premio Internazionale.”
Stagecoach-Ombre rosse (24 marzo, ore 17.30), tratto dal racconto The Stage to Lordsburg (USA, 1939, b/n, 96’, v.o. sott. it. Int.: John Wayne, Claire Trevor, Thomas Mitchell). “Un variegato gruppo di persone si mette in viaggio a bordo di una diligenza diretta a Lordsburg. Nel tragitto incontreranno i temibili Apache. Pietra miliare del cinema western e primo ruolo da protagonista per John Wayne. Ford ottenne la candidatura all’Oscar per la miglior regia mentre il film vinse le statuette per il migliore attore non protagonista (Thomas Mitchell) e per la migliore colonna sonora.” Un film che rappresenta, in un ambiente chiuso, claustrofobico, opposto ai sterminati spazi esterni, un finissimo studio psicologico dei vari tipi umani. E pathos a non finire. Con la folgorazione di Marion Robert Morrison, alias l’iconico John Wayne, nei panni di Ringo Kid, prototipo, piaccia o non piaccia, dell’eroe stars-and-stripes. coraggioso, onesto, generoso, temerario.
The Man Who Shot Liberty Valance-L’uomo che uccise Liberty Valance (30 marzo, ore 17.45),  tratto dal racconto omonimo di Dorothy M. Johnson (USA, 1962, b/n, 123’, v.o. sott. it. Int.: James Stewart, John Wayne). “Un senatore racconta ai giornalisti della piccola Shinbone l’uccisione del bandito Liberty Valance, evento che anni prima sconvolse la piccola cittadina. Western crepuscolare interpretato da due icone del genere. Presentato al 32esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino e candidato all’Oscar per i migliori costumi.” E mai si celebrerà la grandezza di un attore quale James Maitland Stewart, capace di spaziare con soave maestria e abilità interpretativa fra i più vari generi: western (Winchester ’73, L’amante indiana, L’uomo di Laramie, Lo sperone nudo et alia), thriller (La finestra sul cortile e La donna che visse due volte, Alfred Hitchcock), commedia (La vita è meravigliosa, Frank Capra).
How the West Was Won-La conquista del West (16 marzo, ore 17.30), con Henry Hathaway, George Marshall, Richard Thorpe. Pellicola ispirata ai racconti, che uscivano a puntate, dell’autore di genere e di culto Louis L’Amour (USA, 1962, 164’, v.o. sott. it. Int.: Carroll Baker, Henry Fonda, Debbie Reynolds. “Film ad episodi in cui le vicende di una famiglia fanno da sfondo all’epica storia del West. Magniloquente affresco storico, realizzato dai più grandi registi americani dell’epoca, di cui Ford diresse l’episodio dedicato alla guerra civile. Tre Premi Oscar: migliore sceneggiatura, miglior montaggio e miglior sonoro.”
The Searchers-Sentieri selvaggi (17 marzo, ore 17.45
e 31 marzo, ore 17.45), tratto dall’omonimo romanzo di Alan Le May (USA, 1956, 119’, v.o. sott. it. Int.: John Wayne, Jeffrey Hunter. “Un veterano della guerra di secessione si mette alla ricerca della nipote, rapita dagli indiani dopo averne massacrato la famiglia. Capolavoro della filmografia di Ford, impreziosito da splendidi paesaggi e inquadrature.” Di incredibile ambientazione naturalistica, davvero indimenticabile, e di spasmodica tensione.
My Darling Clementine-Sfida infernale (22 marzo, ore 17.45
e 28 marzo, ore 15.30),  tratto dal romanzo Wyatt Earp, Frontier Marshal di Stuart N. Lake (USA, 1946, b/n, 97’, v.o. sott. it. Int.: Henry Fonda, Linda Darnell). “Il pistolero Wyatt Earp accetta l’incarico di sceriffo della cittadina di Tombstone dopo che il fratello rimane violentemente ucciso. Una delle migliori interpretazioni di Henry Fonda, qui nei panni di una leggenda del West. Premio come miglior film straniero ai Nastri d’Argento 1948.”
Delle dieci pellicole due sono in apparenza fuori contesto o, in ogni caso, sui generis, vale a dire Furore, che pure si svolge nella parte occidentale degli Stati Uniti, ma in un periodo al di fuori dei limiti temporali canonicamente fissati per il western dei pionieri, e La croce di fuoco, al di là dei confini del Grande Paese. Ma la temperie emotiva è in toto quella della frontiera.
Un ciclo decisamente imperdibile per ripassare un genere che ha segnato la storia della settima arte e il nostro immaginario.

Alberto Figliolia

Cineteca Milano MIC, viale Fulvio Testi 121 Milano Bicocca.
Biglietto intero € 7,50;, ridotto € 6,00. Cinetessera 2023 € 15,00 disponibile presso tutte le sedi di Cineteca Milano.
Consigliato l’acquisto online su www.cinetecamilano.it.
Info e-mail info@cinetecamilano.it, sito Internet www.cinetecamilano.it.

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