Io e la Piera ci si vole d’un bene !
Si cammina piano, all’imbrunire fitto, braccionibbraccio pe’ lle vie dibborgo.
Si è contenti come du’ bambini.
Ci s’ha invero un po’ di problemi; la salute in primis. La mi’ moglie in secundis.
Per Piera da questo lato tutto liscio.
L’è vedova da tredicianni.
Io certe cose non le so spiegare, perchè non ciò le parole, non ho fatto grandi scuole, e ciò settant’anni…
Vi posso dire ci s’è sempre voluto bene, vi posso dire s’andava entrambi a scuola.
Io avevo sedicianni, la Piera quindici.
Io avevo la sigarett’in bocca, la Piera un sorriso da stordire i sani…
La fo breve.
Ci s’innamorò come solo sanno innamorarsi du’ fanciulli. Ci si vedeva di nascosto dai genitori e si passeggiava proprio come oggi, braccionibbraccio, pe’lle vie dibborgo.
Ma vi giuro sulla mi’ mamma: che non l’ho mai sfiorata con un dito.
All’imbrunire, nelle vie dibborgo, dove il buio si facea più fitto, io dolcemente le spingea le spalle contro il muro d’una casa, proprio come oggi. E la baciavo. Lei con le mani un po’ mi mandava via, poi si lasciava, e dopo un lungo bacio urlava sottovoce “Tettu se’bbischero ? Voi che ci vedano ?”
Ma l’era contenta.
S’andò avanti, allora, per un anno, poi venne la guerra.
La Piera me la portarono via i suoi genitori, che si trasferirono lontano. Me mi portarono via i tedeschi, da ittrentanove al quarantacinque, dal fronte alla prigionia…
Alla fine del conflitto non ci ritrovammo più.
Io mi sposai più tardi con una brava donna che mi donò tre figli.
La Piera…
La Piera è un anno che l’è tornata.
S’era sposata con uno di Varese che ora, com’ho detto, non c’è più.
La Piera è un anno ch’è tornata qui, nella casa dei suoi genitori.
E noi senza volerlo, senza di’nnulla, s’è ricominciato com’allora.
La sera, all’imbrunire, dico alla mi’moglie “esco”, e vo a trova’ la Piera nelle vie dibborgo. Si cammina al buio là dove l’è un po’ più fitto.
Poi la bacio e lei mi da d’ibbischero… mi dice “ma ti rendi conto che ci s’ha settant’anni?”…
Ma l’è contenta.
Ci siamo ritrovati.
Mi dice: “e la tu’ moglie ?”
La mi’ moglie ?
Io la rispetto.
Ma l’amore, Piera, l’amore mio l’è nato a sedicianni, l’amore mio se lo portò la guerra…
Se sei tornata adesso, la colpa non è mia !
Lei mette il braccio nel mi’ braccio e riprende a camminare. Poi mi dice “ancora pe’ ppoco”.
Già. Perchè la su’ figliola le vuole vendere la casa, che dice tanto la Piera sola non po’ stare, che tanto la Piera viene via con lei, coi nipotini.
“Andrò via di nuovo” mi dice, “ti lascerò ancora”.
La spingo dolcemente contri’ mmuro, la bacio ancora forte, forte, così forte che quasi perdo la dentiera.
Oh Piera ! Chettudici ? Oh Piera, come fai ?
Ora che tu m’ha ritrovato, quanto resisterai senza vedermi ?
Lei quasi piange e non mi risponde.
Cammina piano con me, qui, all’imbrunire.
Come una volta.
Braccionibbraccio.
Pe’lle vie dibborgo.
Thomas Pistoia
Bello, pulito, semplice (ma chissà quanta fatica e mestiere dietro tale semplicità). Profuma di buono come un buon pane toscano appena sfornato. Complimenti e un grazie di cuore per la piacevole lettura. E.M.L.