Recensione film “Beata ignoranza” di Massimiliano Bruno
DUE PROFESSORI NELL’ERA “SOCIAL”
Scuola confusa, tossicità telematica, paternità scambiate figli abbandonati. Per fare commedia di famiglia ce n’è. Però, quanto ci credi a un rigido professore di italiano analfabeta tecnologico con la faccia di Giallini e a un gaglioffo prof “per caso” di matematica iper-social e smartphone dipendente con la faccia di Gassmann? Amici nemici con un amore e una figlia in comune, tagliati con l’accetta per polarizzare il pubblico femminile (Gassmani fa il Delon di quartiere), rilanciati dalle rispettive serie tv, partecipano come possono a una sceneggiatura di cliché, imballata di temi sociologici e forzata da uno studio a tavoline a combinare serio, faceto e lacrimuccia sentimentale. Non nuoce, non sporca. Cast con un bel ritmo, simpatii sparsa, ma vale meno di un buon articolo di giornale.
Silvio Danese
Titolo originale: Beata ignoranza
Nazione: Italia
Anno: 2017
Genere: Commedia
Durata: 102′
Regia: Massimiliano Bruno
Cast: Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Valeria Bilello, Carolina Crescentini, Teresa Romagnoli