A cura di Alberto Figliolia
Per poter aiutare gli altri, dobbiamo prima curare le nostre anime
Le sei ore di ordinazione di Padre Lukianos. Il paziente lavoro di potatura delle vigne e la successiva, lenta, metodica, armoniosa raccolta dei grappoli di uva nera matura. La preghiera notturna. Il lavoro artigianale, di sensibilissima mente e finissima mano. I lavori di risistemazione dell’abitazione. L’ascesa ai 2000 metri (Lo sforzo purifica l’anima…). La raccolta delle olive. L’amorevole preparazione cottura del pane in un forno dalla foggia antica. I teschi, non paurosi, dei confratelli morti. Il dono della convivialità e dell’ospitalità. I cicli delle stagioni e le ricorrenze sacre, con le processioni nel borgo e le suggestive celebrazioni. La fievole e intima luce delle candele, come in un tempo remoto, felicemente arcaico e mai interrotto. I canti di struggente forza ed evocatività, una sorta di arcana meraviglia. La bellezza delle chiese: preziose e toccanti icone, meravigliosi affreschi a dipingere genuina devozione e fede. Il raccoglimento, il silenzio, insieme con l’abbandono dell’insensatezza del mondo senza tuttavia escludersi, sentendo anzi l’afflato del cosmo, il respiro della natura e tutti quei minuti aspetti – in fondo, i più importanti – che nella convulsa e frenetica vita per lo più condotta nel mondo di fuori ormai sfuggono.
Venti i monasteri e, per quel che concerne gli eremi isolati, duecentocinquanta celle o skiti.
Monte Athos: una repubblica monastica di 335,63 kmq nel lembo più orientale della Penisola Calcidica (territorio autonomo della Grecia, con uno statuto speciale di autogoverno), con poco più di 1800 abitanti, di cui 1500 monaci ortodossi. Un luogo vietato a turisti, donne e giornalisti. Fra le eccezioni si annoverano ora i due registi Peter Bardehle e Andreas Martin, che hanno potuto girare questo straordinario film-documentario nell’arco delle stagioni a mostrare lo speciale Ora et labora di questa diffusa comunità monastica (compresi i monaci che vivono da soli), secondo perfetti ritmi naturali e interiori, secondo cadenze spirituali sovente perdute dal resto della civiltà esterna.
Athos sarà in calendario, a cura della Fondazione Cineteca Italiana, allo Spazio Oberdan Milano (viale Vittorio Veneto 2) sino al 2 ottobre 2016.
Alberto Figliolia
Scheda del film
Athos
R e sc.: Peter Bardehle, Andreas Martin. Fot.: Yannis Fotou. Ger./Austria, 2016, 95’, v.o. sott. it.
Un’opera che trae ispirazione dal film di Philip Groening Il grande silenzio e segue da vicino le giornate di tre monaci che vivono nell’eremo del Monte Athos, posto su una penisola di fronte alla Grecia. Per tutelare la tranquillità di chi ha scelto di isolarsi dal mondo, l’accesso è strettamente limitato, oltre ai 2000 monaci, rigorosamente maschi, che vi abitano tutto l’anno, a chi vi lavora e a chi vi giunge in pellegrinaggio.
Calendario proiezioni
Venerdì 30 settembre h 17 / Sabato 1 ottobre h 17 / Domenica 2 ottobre h 21
Modalità d’ingresso
Biglietto d’ingresso intero: € 7,00
Biglietto d’ingresso ridotto con Cinetessera: € 5,50
Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni all’Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.
I biglietti possono essere acquistati in prevendita alla cassa di Spazio Oberdan da una settimana prima dell’evento nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.
Ottimo filmato che giustamente mette in luce gli aspetti più profondi e, perché no, spettacolari di quel posto straordinario che è la Repubblica Teocratica del Monte Athos. Certo è che i due cineasti hanno avuto il privilegio di essere accolti nel migliore dei modi, con un garbo e una disponibilità raramente riservata ai pellegrini, specie se non ortodossi. Piacevolissimo, infine, aver mantenuto l’audio in lingua originale, scelta talvolta difficile, soprattutto in Italia, ma particolarmente apprezzata (almeno da me!).