Recensione film “Aquarius” di Kleber Mendonça Filho
UNA DONNA CONTRO TUTTI
Perchè Claria, matura intellettuale di Recife, vedova e solitaria, difende così tenacemente il suo luminoso appartamento, l’unico di una palazzina di fronte al mare dove ogni inquilino ha venduto all’immobiliare che mira a un grattacielo? Dalla breve vicenda di questa pressione (minacce, ricatti, provocazioni) l’ostinazione si chiarisce come la difesa di un’identità, nel ritratto di una donna, della sua storia e della sua memoria. Calda e insieme distaccata la regia infallibile di questo 50enne, già celebrato al secondo lungometraggio, sta in due elementi: Sonia Braga, il volto della cultura cinematografica brasiliana (bravissima) e la luce equatoriale della baia. Aggiungiamo la posizione morale della cinepresa, alla giusta distanza tra il delitto di libertà, la nostalgia, l’arroganza del potere.
Silvio Danese
Titolo originale: Aquarius
Nazione: Brasile
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Durata: 140′
Regia: Kleber Mendonça Filho
Cast: Sonia Braga, Irandhir Santos, Maeve Jinkings, Carla Ribas, Fernando Teixeira, Julia Bernat