Antoine de Saint Exupéry


A cura di Daniela Cattani Rusich

Antoine de Saint Exupery è conosciuto soprattutto per “Il piccolo principe”, tra i libri più venduti della storia, tradotto in circa duecento lingue e stampato in oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo. Ma, al di là della carriera di scrittore, Saint Exupery è stato uomo e aviatore di grande valore etico e umano, il precursore positivo di una nuova epoca. La sua biografia è interessante almeno quanto le sue opere, se non di più. Nato a Lione nel luglio del 1900 da una famiglia di origini nobili, rimane orfano di padre a quattro anni. Durante il difficile periodo trascorso presso il collegio dei gesuiti, comincia a frequentare il campo di aviazione e nel 1912 compierà il suo primo volo. Tre anni dopo perderà il fratello, inseparabile compagno di giochi, al cui ricordo resterà legato per tutta la vita.
L’infanzia rappresenterà sempre per lui un luogo incontaminato, nel quale rifugiarsi nei momenti difficili. Forse per il carattere sognatore e avventuroso, decide di fare il pilota e, nel 1923 ottiene il brevetto a Casablanca. In un periodo in cui si viaggiava attraverso i cieli ancora con piccoli velivoli rudimentali e poco sicuri, compie transvolate oceaniche come corriere postale. Parallelamente porta avanti l’attività di scrittore. Non riesce a legarsi stabilmente a una donna, poiché la sua anima lo spinge di continuo verso nuove avventure e nuovi obiettivi. Subisce numerosi incidenti in cui rischia la vita. Il più famoso è quello in Guatemala, durante il quale si schianta sulla pista in fase di decollo, restando in coma per cinque giorni. Ma Antoine non si arrende, quasi la sua fosse una missione a cui non può sottrarsi. Da questa drammatica esperienza nascerà un libro meraviglioso: “Terres des hommes”, nel quale l’autore riflette sul valore dell’amicizia, della vita e della solidarietà, in aperta polemica con la civiltà occidentale, che negli anni trenta sta virando pericolosamente verso i totalitarismi che spazzeranno via migliaia di esseri umani, città, culture, valori.
I suoi romanzi brevi e i suoi racconti si rifanno quasi sempre alle esperienze vissute in volo, una dimensione per lui irrinunciabile. Solo nel 1942, incoraggiato dall’editore, scriverà “Il piccolo principe”, pubblicato l’anno successivo con i suoi disegni originali: un libro dedicato all\’infanzia e un protagonista speciale, che tutti conosciamo e amiamo. Bene sarebbe conoscere tutto di questo grande uomo: dalle sue imprese come aviatore alle sue vicende esistenziali, a tutte le altre sue opere così colme di sensibilità, che hanno ancora molto da insegnarci. La sua fine è degna della sua esistenza romanzesca: nel luglio del 1944 precipita in volo durante una missione, in circostanze mai del tutto chiarite. Scompare così, misteriosamente, come il protagonista del suo più famoso romanzo, lasciandoci però un’eredità umana e letteraria inestimabile.

Daniela Cattani Rusich

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