ANDREA BALDUCCI – Bloom- (Schema Records).
Un percorso musicale molto vario che abbraccia senza mezzi termini le sofisticate melodie di Peter Cincotti e Al Jarreau, il pop-jazz britannico dei Corduroy e una modalità ad effetto vicino ai crooner eleganti americani come Kurt Elling o il ‘fantastico’ Josè James. Il nuovo talento vocale estrapolato dal catalolo della Schema Records è Andrea Balducci.
La sua voce soffusa, melodiosa, esplora in lungo e in largo la musica nera, fondendo jazz, pop, bossa, soul-funk in ugual misura.
Questo è il segno di distinzione di Bloom, con dentro ospiti eccezionali come Timo Lassy, Gaetano Partipilo, Luca Mannutza, Pietro Ciancaglini e Teppo Makynen tutti musicisti dell’area indie jazz internazionale che forniscono un’ulteriore messaggio della musica che si andrà ascoltando. Un sound davvero straordinario e coinvolgente. Le pacate The Meaning Of Love e Spooky, lo swing ellingtoniano di Within Myself, il funky solare di Hurt So Bad e The letter, sono alcune delle perle jazzy di questo cd che ha molteplici aperture verso quel variegato suono soul-newyorchese da night club con tanto di bicchieri colmi di liquore coloratissimo e cubetti di ghiaccio tintinnanti.
Un disco di gran classe, sicuramente apprezzato da un pubblico dai gusti raffinati e colmi di rare-groove. Esplorazioni collettive che riguardano lo stile impeccabile della musica afroamericano con il pop sofisticato dei nostri giorni.
Giuseppe Maggioli