Domande e risposte 69
Allora voglio fare una domanda: perché noi, ognuno di noi, viviamo nel modo in cui viviamo, assumendo droghe, bevendo, fumando, perseguendo il piacere e praticando l’aggressività? Perché siamo fatti così? Perché siamo aggressivi? In tutte le società della terra l’aggressività è uno dei fattori più importanti insieme alla competitività: si accompagnano l’una all’altra. Negli animali si manifesta in certe stagioni, durante l’accoppiamento, non sempre e indiscriminatamente. Un leone uccide una zebra; altri leoni condividono con lui il pasto. In noi uomini, invece, sembra che l’aggressività abbia radici profondissime.
Perché siamo in competizione? È forse colpa di questa società o del-l’educazione che abbiamo ricevuto? Non ne incolpate la società; la società è quale noi l’abbiamo fatta: in questa società, chi non è competitivo, chi non è aggressivo viene calpestato, messo da parte, guardato dall’alto in basso. Forse siamo aggressivi perché viene tanto esagerata la libertà individuale, una libertà che vuole che ci si esprima a qualsiasi costo, specialmente nella cultura occidentale? C’è la convinzione che chiunque voglia fare qualcosa lo fa; non ci si trattiene; non ci si ferma a considerare, non importa; se si ha un bisogno, si deve agire. Le conseguenze dell’aggressività le vediamo bene. Siamo aggressivi, lottiamo per lo stesso lavoro, per questo, per quello, per quell’altro ancora, facendoci la guerra l’un l’altro, tanto psicologicamente quanto fisicamente.
Questo è il modello a cui ci atteniamo e che fa parte della nostra educazione sociale. E per mandarlo in frantumi si dice che bisogna esercitare la volontà. L’esercizio della volontà è un’altra forma di io devo, un’altra forma di aggressività. Siamo aggressivi, questo è stato il modello con cui fin dall’infanzia nostra madre, nostro padre, l’educazione ricevuta, la società e i giovani intorno a noi – tutti aggressivi – ci hanno segnato fin dall’infanzia. E questo ci soddisfa, ci dà piacere, lo accettiamo, e così diventiamo a nostra volta aggressivi. Poi, crescendo, qualcuno ci mostra la natura dell’aggressività, le conseguenze che ne derivano alla società, in che modo la competitività sta distruggendo gli esseri umani. E non lo dico soltanto io; anche gli scienziati stanno incominciando a segnalarlo, e quindi forse lo si accetterà perché lo dicono loro. Vengono spiegate in maniera circostanziata la ragione, la causa, la natura distruttiva della competitività e del confronto continuo. Ora, la mente che non fa confronti è un tipo di mente completamente diverso; è una mente che pos¬siede una vitalità molto maggiore.
Tutto questo ci viene dunque spiegato, ma nonostante ciò continuiamo a essere aggressivi, competitivi, a confrontarci con gli altri, a lottare sempre per qualcosa di più, non per qualcosa di meno; sempre per qualcosa di più. E così lo schema, il quadro di cui la mente è prigioniera si consolida.
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