Accabadora di Michela Murgia


Accabadora
Pagina 69

Capitolo nono

La bicicletta, completamente ribaltata, stava in piedi appoggiata sul sellino e sul manubrio. La mano di Andrìa Bastìu faceva girare la ruota posteriore con lentezza, mentre gli occhi cercavano la spina che con tutta probabilità gli aveva perforato la camera d’aria. Maria uscì dalla porta sul retro con una bacinella piena d’acqua fino a metà, e la posò accanto alla bicicletta.
-Lascia perdere, se sei andato a Turrixedda sarà una di quelle piccole. Ti conviene infilarla nell’acqua e vedere direttamente dove sfiata.
Andrìa non era dello stesso parere. Senza dar segno di averla sentita, con le dita faceva scorrere la gomma in attesa dell’escrescenza rivelatoria, paziente e silenzioso come un minatore.
– Andrìa, non posso star qui tutto il pomeriggio per una gomma bucata.
La voce di Maria lo raggiunse dentro la sua concentrazione, e il giovane sollevò gli occhi dalla ruota sospesa, con aria interrogativa.
-Se hai da fare vai, io voglio finire. Ma non potevo farlo a casa, Nicola è appena tornato dall’ospedale. Non mi metto ad aggiustare una bici nel cortile davanti alla sua finestra…
Maria annuì, andando a sedersi sul bordo del marciapiede di casa di Bonaria Urrai, per nulla preoccupata dal fatto di indossare i jeans nuovi.

Titolo: Accabadora
Autore: Michela Murgia
Editore: Einaudi
Collana: NumeriPrimi
Prezzo: € 13.00
Data di Pubblicazione: Ottobre 2011
ISBN: 886621311X
ISBN-13: 9788866213116
Pagine: 164
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

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