Recensione film “L’agenzia dei bugiardi” per la regia di Volfango De Biasi
QUANDO LE CORNA SONO SPUNTATE
Marito moglie e l’amante, di lui ovvio, gioco a rimpiattino con equivoci smutandati legato da filo rosso millenario, rossissimo, ormai marcio, al pennino di Boccaccio, ma con variante postmoderna: l’agenzia di tre furbastri che, con web, elicotteri, smartphone e materassini, vendono menzogne di copertura al fedifrago per garantirgli impunità. Poco interesse della produzione a fare della sceneggiatura un adeguato aggiornamento dinamico (ma non hanno mai visto Billy Wilder? basta copiare!) al di là di battute flosce e scambi di persona svogliati. Molto investimento invece sul cast. E in effetti la band Ghini, Signoris, Morelli, Rullini & Co. agita il palcoscenico e, almeno loro, sanno di trovarsi in una pochade con regole di tempi, facce, gesti. Il regista vinse un David per il documentario.
Silvio Danese
Titolo originale: L’agenzia dei bugiardi
Nazione: Italia
Anno: 2019
Genere: Commedia
Durata: 102′
Regia: Volfango De Biasi
Cast: Giampaolo Morelli, Massimo Ghini, Paolo Ruffini, Alessandra Mastronardi, Carla Signoris, Herbert Ballerina, Diana Del Bufalo, Paolo Calabresi, Antonello Fassari