E di altre stagioni più o meno belle della vita
Volevo smettere di limitarmi a mettere in fila un giorno dopo l’altro, tutti così maledettamente uguali ai precedenti. Volevo cominciare a viverli. prima che si sfuocassero sempre di più nella nebbia come metropoli portandosi dietro anche gli ultimi bagliori di libertà.
Mi approccio con grandissime aspettative al libro di Andrea Malagola “Di un’estate infinita (e di altre stagioni più o meno belle della vita)” perché alla base della trama c’è il Wwoofing.
´World-Wide Opportunities on Organic Farms, una rete di aziende agricole e fattorie biologiche che, “mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile”. L’idea nasce per caso in Inghilterra, negli anni ’70, per merito di Sue Coppard, una donna che decise di passare i weekend presso le fattorie inglesi offrendo loro aiuto nel lavoro dei campi in cambio di vitto e alloggio. Questa forma di scambio ebbe un grande successo, e oggi è regolata appunto dalla rete Wwoof, diffusa a livello mondiale, dall’Europa all’America Latina, dall’Africa all’Australia.´
La storia è quella di un ragazzo come mille, una laurea che non gli dà le giuste soddisfazioni, un lavoro noioso, un non ritrovarsi nella vita che si vive e il bisogno disperato di scoprire quella parte di sé sepolta nei meandri più profondi dell’essere.
Inizia così il protagonista, il percorso del distacco da un mondo caotico e immerso nella superficialità per percorrere le strade più intime e interiori; quelle per ritrovare se stesso e riconnettersi con il silenzio e la natura.
Un viaggio che gli permetterà di incontrare moltissime persone, molte delle quali hanno affrontato il suo stesso cammino e che, alla fine del viaggio, non se la sono sentita di riemergersi nella confusione del mondo “industrializzato”. Imparerà ad apprezzare l’amore incondizionato: “quel tipo di amore che viene dato non per avere qualcosa in cambio o nella speranza di essere corrisposti, ma semplicemente perché offrirlo soddisfa un proprio bisogno“, imparerà a vivere in connessione con altre persone accentadole così come sono…
L’autore in “Di un’estate infinita (e di altre stagioni più o meno belle della vita)” ci propone interessanti spunti di ragionamento sulla comunicazione empatica, e ciò che ne ricaverà il protagonista, da questa esperienza carica di emozioni vere e profonde, è la grande consapevolezza che la vita va vissuta nel miglior modo possibile e non sprecata.
“Pantarei… Tutto scorre! Non chiediamo al futuro:prendiamoci il presente, qui e ora, con l’imprudenza tipica degli amanti. Siamo troppo giovani per aspettare.
In fondo il tempo che passa è come un fiore, che si appassisce e ruba la vita ai colori. Lo vorrei cogliere per chiuderlo in un libro, per sempre: il nostro tempo insieme ormai è scritto, e narra di giorni e momenti unici, a loro modo epici.
Grazie: anche per avermi mostrato che, come l’erba torna sempre a crescere anche sotto il cemento, allo stesso modo la natura trionferà sulla merce è sul cemento stesso. Industriale e affettivo”
Di un’estate infinita é sicuramente un libro che offre innumerevoli spunti alla riflessione, un libro che ci invita a riconnetterci con la natura e le piccole cose del vivere, per apprezzare appieno la bellezza dei colori che ci circonda. Una narrazione quella dell’autore semplice e senza fronzoli, lineare senza artefatti, anche se qualcosa mi ha lasciato un po’ così… Come sospesa.
Forse la fretta del Malagola nel voler narrare, e questo spesso ha penalizzato l’approfondimento di concetti fondamentali per apprezzare appieno il viaggio intrapreso e le motivazioni profonde che portano ad affrontarlo.
Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro
Titolo: Di un’estate infinita (e di altre stagioni più o meno belle della vita)
Autore: Andrea Malagola
Prezzo copertina: € 16.00
Editore: Ass. Terre Sommerse
Data di Pubblicazione: 2018
EAN: 9788869010781
ISBN: 8869010783
Pagine: 215